lunedì 10 gennaio 2011

E ci sono anche i colleghi degli Uffici Stampa...

Anzi, togliamo quell'anche. Ci sono i colleghi degli uffici stampa. Questa è la bozza di mozione che verrà presentata al congresso dell'Fnsi.

Tema quanto mai caldo in Toscana, dopo le scelte improvvide del Consiglio regionale
Ecco il testo

MOZIONE DEL XXVI CONGRESSO DELLA FNSI RELATIVA ALLE
PROBLEMATICHE DEGLI UFFICI STAMPA
Il ventiseiesimo Congresso della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) impegna il
Sindacato dei giornalisti a proseguire con ancora maggiore determinazione l'azione affinché sia
riconosciuta piena dignità professionale e contrattuale ai colleghi che lavorano negli Uffici stampa,
siano essi pubblici o privati.
In particolare, è necessario mettere in campo tutta la capacità di mobilitazione del Sindacato per
sbloccare la trattativa con l'Agenzia per la rappresentanza negoziale nella Pubblica amministrazione
(Aran) al fine di definire il profilo professionale dei colleghi che lavorano negli Uffici stampa
pubblici. E' necessario che l'Aran superi i ritardi accumulati in 10 anni di vigenza della legge che
regola il settore, così come deve superare l'inerzia attuale. Le organizzazioni sindacali confederali
non possono proseguire una politica ostile alla Fnsi in questo campo che è stata concausa di tanto
ritardo e continuare a frapporre ostacoli fornendo all'Aran giustificazioni al suo immobilismo.
La Fnsi e le Associazioni regionali di stampa (Ars), d'intesa con il Gruppo giornalisti degli Uffici
stampa (Gus), debbono intensificare nel territorio le iniziative che hanno consentito, tra l'altro, di
raggiungere positive intese con le articolazioni locali delle Associazioni di rappresentanza del
sistema delle autonomie. In particolare, le Ars debbono continuare ed ampliare l'azione di
monitoraggio dei concorsi e delle selezioni pubbliche per addetti stampa, spesso caratterizzati da
bandi incongrui quando non addirittura in violazione della stessa legge 150 del 2000.
Una attenzione particolare va posta alla contrattualizzazione degli Uffici stampa, a volte trasformati
in Agenzie, delle Regioni allo scopo di salvaguardare ed estendere la scelta, compiuta dalla
maggioranza delle istituzioni regionali, grazie alla loro potestà legislativa, di applicare il contratto
di natura privatistica Fnsi-Fieg.
Il Sindacato, inoltre, deve proseguire l'azione di interlocuzione con il mondo della politica e delle
istituzioni per portare a soluzione le problematiche scaturite dal passaggio dei colleghi addetti
stampa pubblici dall'Inpdap all'Inpgi. Si tratta di una importante ed irrinunciabile conquista di tutta
la categoria, ma che non può tradursi – come in alcuni casi è accaduto e può accadere per i colleghi
che si trovano in particolari situazioni – in un danno economico al momento di andare in pensione.
Su questo tema il Sindacato è riuscito ad ispirare intererogazioni parlamentari e anche proposte di
legge. Tocca alla politica ed al Parlamento porre rimedio ad una ingiustizia a prescindere dal
numero dei giornalisti pubblici interessati. Le proposte ci sono, hanno avuto anche il consenso del
nostro Istituto previdenziale, ora è necessario renderle operative.
Infine, il XXVI Congresso della Federazione della stampa richiama l'attenzione di tutti i livelli del
Sindacato alla situazione dei colleghi che operano, spesso da liberi professionisti, negli Uffici
stampa privati. Occorre che non siano lasciati soli. Ovunque è possibile si deve perseguire
l'obiettivo di accordi con singole aziende e con organizzazioni imprenditoriali allo scopo di ottenere
un corretto inquadramento di questi colleghi garantendo che i loro versamenti contributivi
avvengano presso l'Inpgi.

Nessun commento: